martedì 30 agosto 2011

Non più soli


Ormai sono impazzita, non c'è speranza di farmi rinsavire. La cosa mi piace, mi elettrizza.
E' come se a Gennaio mi fosse stata data una nuova vita, ed ora mi trovassi a dovermi giocare le carte di una nuova partita.
La cosa più entusiasmante è che: ho voglia di giocarmi questa partita.
E' vero, l'ho voluta questa "guarigione", l'ho desiderata con tutta me stessa, e voglio fare tutto il possibile, e anche l'impossibile, per far fruttare al meglio i miei sacrifici.
Il mio super visore al lavoro, dopo avermi chiamato per nome, ha aggiunto "sempre sorridente", con aria meravigliata.
Beh, già facciamo un lavoro orribile, se non ci mettessimo neanche un sorriso, sarebbe la fine.
Lì sono tutti col muso lungo e, arrivata una come me, tra loro musoni, ha fatto furore: uso l'agenda per gestire gli appuntamenti con i ragazzi.
Lo so, è da vera presuntuosa dirlo, ma se è la verità, che posso farci!?
Non mi piace nessuno di loro, ma perché rifiutare un invito ad uscire? Sono tutti bei ragazzi; è quando li senti parlare che cambi idea; non intendo dire che siano stupidi, affatto, ma sono tutte persone che si sentono senza speranza, e questo mi fa temere che anche un semplice aperitivo insieme, possa rivelarsi pericoloso per un possibile contagio.
Dall'altro canto, chi la spegne quell'atomica che ho innescata in petto adesso?
So bene, come chiunque altro, cosa significhi sentirsi perdenti, finiti, cadere e non riuscire a rialzarsi, non arrivare a fine mese, passare la vita in giro, stare in bilico.
Però, oggi riesco di nuovo a credere nelle persone, soprattutto nei giovanissimi e nei ragazzi della mia età, nella mia Italia di cui sono stanca di dovermi vergognare, nel futuro di questa nazione ridotta in ginocchio da potenti deplorevoli.
"Quando si tocca il fondo, si può solo risalire". No, io ho scavato, ho scavato a fondo, a lungo.
Ora mi guardo intorno e, oltre l'agenda con gli appuntamenti, vedo il Valle occupato, vedo le majors affondare, vedo i musicisti, gli artisti intenzionati a farsi rispettare, i precari incazzati, gli studenti e i pensionati nelle piazze. Ed ora, in prima fila, non sono più la sola: soli, quanto eravamo soli quando avevo 20 anni ed un megafono in mano e stavamo in strada con addosso gli occhi dei nostri colleghi di facoltà, attenti a guardarci dal marciapiede di fronte, come se noi e loro non fossimo la stessa cosa.
Ok, io sono sempre stata una testa calda, ma loro erano solo "figli di" senza voglia di rivalsa.
Forse, proprio perché ero nessuno, avevo maggiore libertà d'incazzarmi.
I tempi stanno cambiando, l'Italia sta cambiando, le persone stanno cambiando, e io riesco di nuovo a credere in ciò che scrivo.
Non so più quanto concordo con "Uscì il seminatore a seminare i suoi semi" di Puskin.
Penso che riprenderò l'università, ché sono proprio una cogliona ad avere abbandonato un corso di laurea quinquennale, con due terzi degli esami già sostenuti. Sì, ok, tre anni di stasi, dovrò pagare un botto di tasse arretrate con mora, ma.... "Non è mai troppo tardi per studiare" (cit.). Io dico che ne vale la pena tentare.
Ho scoperto che, persone che un tempo mi seguivano e rincorrevano in giro per blog e network, persone che mi sostenevano, mi stimavano, che credevano in me, sono ancora lì, nell'ombra, ad osservarmi, in attesa di vedermi spaccare tutto, di nuovo, come ai vecchi tempi. Mi hanno emozionato, è anche per loro che ora sto scrivendo questo post.
Vorrei che anche il mio blog fosse diverso, rispetto agli ultimi anni; ma, se di presenza sono una vera demente, quando scrivo divento viscerale, è un bisogno incondizionato.
"Delirium ed il suo doppio", con l'amichevole partecipazione di Artaud. :P

http://www.youtube.com/watch?v=o13qRTi8XnI


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