sabato 15 novembre 2014

I torni non contano


Il punto è che conta non dove sei col corpo, ma dove sei col cuore. Il punto è che conta non se si è soli o in compagnia, ma su chi la tua mente si è fermata.
Viviamo dove non vogliamo e stiamo con persone che non apprezziamo: questa è la realtà, ma non la verità. La nostra verità è più in là.

domenica 19 ottobre 2014

Un salterello di cuore e di minchia



Io ero in vantaggio sulla via delle belle armonie.  Anche questo lei non lo trovava giusto. Il giorno che si fosse reso necessario, già avevo accumulato in me quasi quanto basta per potermi prendere il lusso di morire... Vivevo di rendita, in fatto d'Estetica. Me n'ero sbafato di ciccetteria e di meravigliosaggine... pura luce, devo confessarlo. M'ero abbuffato d'infinito.

da Morte a Credito, L.F. Céline

Con il corpo in Italia e la testa in Germania.
Da quando sono rientrata, non trovo pace e le cose hanno perso il loro senso. Combino guai ogni due tre e mi capita di scoppiare a piangere all'improvviso, senza una ragione apparente.
Le mie due amiche V e M subiscono i miei continui piagnistei sul voler tornare in Germania, che io chiamo affettuosamente Tedeschia, cose tra innamoratini che non tutti possono capire.
Vi è mai capitato di arrivare, per casi fortuiti, in una città e di sentirvi da subito a casa, come se foste tornati dopo una lunga, forzata assenza?
Neanche nella mia città di origine mi sento a casa.
Eppure, sento che il mio posto è a Roma, perché io adesso sono Marzia.
«Gustin», gli feci, «tu mica sei sempre stato così rincoglionito come oggi, abbrutito dalle circostanze, il mestiere, il bere, le sottomissioni più funeste... Te la senti, per un momentino, di tornare alla poesia?... di fare un salterello di cuore e di minchia alla lettura d'un'epopea, tragica certo, ma nobile... sfavillante!... Te ne credi capace?...», (Morte a Credito, L.F. Céline).
Mi sono fissata in modo cocciuto (io mi fisso sempre in modo cocciuto, dov'è la novità?) col fatto di volere andare a vivere in un bosco, mania più o meno riccorrente nella mia vita sin dalla tenera età, e col voler tornare a lavorare nella musica, per un qualunque ruolo. Meglio fare un lavoro qualsiasi in ambito musicale, che fare un lavoro qualsiasi e basta.
So solo una cosa con certezza, che voglio spiccare il volo e che bloccata in questa vita non voglio starci, ora più di prima.

"La Senna quell’anno lì gelò. Io nacqui di maggio. Son io la primavera. Destino o no, rompe le scatole invecchiare, veder cambiare le case, i numeri, i tram e i cappelli della gente, intorno alla propria esistenza. Abito corto o berretto con lo spacco, pane di pasta dura, battello a ruote, tutto per l’aviazione, è sempre la stessa solfa. E’ uno sciupo di simpatie. Io non voglio cambiar più. Ne avrei cose da piangermi addosso, ma son loro sposo, sono una piaga, e del resto m’adoro quant’è marcia la Senna. Chi cambierà il lampione agganciato all’angolo del numero 12 mi darà un grosso dispiacere. Siam provvisori, questo è vero, ma io ho già provvisorieggiato abbastanza per la mia dignità. Ecco i barconi… Essi hanno tutti un cuore, oggi. Batte grosso grosso e burbanzoso nella buia eco delle arcate. È quanto basta. Io mi disintegro. Non mi lamento più. Ma il gioco non deve continuare. A lasciarsi trascinare via dalle cose, per mal combinate che le troviamo, ci sarebbe da morir di poesia."
da Morte a Credito, di L.F. Céline

domenica 13 luglio 2014

Un vincente trova sempre una strada


Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa. _ Lao Tze


La prima cosa che ho detto, appena sono arrivata nella mia camera, è stata: "Aaaah, Casa!", in perfetto Delirium Style. ;D
Vicino casa ho un negozio di musica, un fioraio e... un negozio di lapidi.

- "Valutavo le sue pulsazioni",
- "Cardiologo?",
- "No no no no, io sono un conoscitore del cuore, non come muscolo, piuttosto come pianeta".
da "La bellezza del somaro"


venerdì 27 giugno 2014

Ciò che i vecchi vi dicono che voi non potete fare, fatelo


Ciò che i vecchi vi dicono che voi non potete fare, fatelo: così scoprirete che invece ne siete capaci. Azioni vecchie per i vecchi e azioni nuove per gente nuova.
E.D. Thoreau

Tutti i cambiamenti e novità che terrorizzano gli altri, sono per me motivo di esaltazione.
"Amo in te/l'avventura della nave che va verso il polo", Nazim Hikmet.
Non è vero che il Mondo sta finendo. Il Mondo sta nascendo
, e molti non hanno occhi per vederlo.
Io non ho né sogni, né speranze: io credo nella forza della Vita. Se guarderete a ciò che muore, vedrete tutto morire, se guarderete a ciò che vive, vedrete tutto vivere. Sta a voi direzionare il vostro sguardo e il vostro pensiero.

giovedì 26 giugno 2014

domenica 22 giugno 2014

Come ci s'impasticcia di miele


M'impasticcio di mare di sabbia di sole
mi stropiccio all'albero
alle mele
come ci s'impasticcia di miele.

_ Nazim Hikmet _

Robe pucci pucciose


"Assomigli alla Luna: hai la sua bellezza e la sua eleganza", e anche il suo pallore, aggiungerei io. ;D


martedì 3 giugno 2014

Ho filato per te una canzone

Ho filato per te una canzone dolce come un turbante
di colomba a mezzogiorno
E mi accompagnava flebile il mio Khalam tetracorde.
Ti ho tessuto una canzone e tu mi hai sentito.
Ti ho offerto fiori selvaggi dal profumo misterioso
come gli occhi dello stregone
E il loro splendore ha la ricchezza del crepuscolo a Sagomar
Ti ho offerto i miei fiori selvaggi. Li lascerai appassire
Oh tu che ti distrai al gioco delle cose effimere?

Leopold Sédar Senghor


Quanti anni saranno passati, tre, o forse già quattro? Mi ritrovo ancora a cancellare pezzetti di te e me, cose rimaste sparse ovunque nel web. C'è chi capisce che ancor oggi soffro per catastrofi passate, e pensano che io soffra d'amore per te. Chi pensa che soffra d'amore per te, è solo che non sa nulla di D e di Sctt.
Non contava l'amarti, contava l'averti scelto. Non possedevi bene più prezioso al mondo. All'oggi, non comprendo più le mie ragioni.
"Il Tempo, che invecchia i volti e i capelli, invecchia anche, ma ancora più rapidamente, gli affetti violenti... Queste cose fanno soffrire, ma poi il dolore passa. Se la stessa vita, che è tutto, passa, perché non dovrebbero passare l'amore, il dolore e tutte le altre cose che sono solo parti della vita?", da una lettera di Fernando Pessoa a Ophélia Queiroz.
Il resoconto è che le nostre anime sono rimaste disperse nell'orrore di questa umanità. Io, tu, D, Sctt. Quanto contavo per voi? Nulla, in verità. Non siete mai tornati con fermezza e decisione sui vostri passi. Siete stati capaci solo di chiedere a questo e a quello informazioni su di me e di confidare ad amici comuni "l'ho persa, se tornassi indietro non sbaglierei di nuovo". Qualche volta un sms, una mail, o una telefonata anonima. Un uomo che ci tiene davvero, mette a ferro e fuoco il mondo, pur di riprendersi un gioiello prezioso che si è lasciato sfuggire. Voi mi avete lasciata andare ed è pazzesco incontrare Sctt, dalla Sicilia a Roma, dopo... sette? anni, e vedere le sue labbra e i suoi occhi tremare, perché avvertono ancora la nostalgia dei mesi trascorsi insieme tra libri e arte, e le nostre passeggiate davanti al portone della casa di Franco Battiato. Anch'io cado nella stessa nostalgia quando lo incontro. L'anima poliedrica a me più affine al mondo. Ma se esiste una certezza, è che io non torno indietro, mai e per nessuna ragione. La vita va avanti ed io vado avanti con lei. Il passato è passato, ed è lì che va lasciato.
La cosa peggiore, è prender parte ad un gioco di assenze reciproche a causa di errori che altri hanno commesso per loro stessi, e per te.



domenica 1 giugno 2014

Europee parte II


A seguito di ciò che è accaduto (in modo del tutto inaspettato per me) alle Europee, RG, l'amico con cui avevo conversato (http://deliriumdoll.blogspot.it/2014/05/europee.html) pochi giorni prima sull'argomento delle elezioni, di Grillo, di Renzi, pensa bene di linkarmi un articolo che titola: "RICONTEGGIO VOTI: FIRMA PER FAR RICONTARE LE SCHEDE".

Delirium
- So di stare per darti una delusione ma, quando dicevo di non credere alle non-dittature, includevo tutti, chiunque, anche movimenti di questo genere. Li considero tutti più o meno uguali. Non alzo più un dito per nessuno di loro, verso nessuna direzione. Piuttosto, valuto la possibilità di intraprendere una vita sullo stile di Thoreau e del suo Walden.
Ne resto fuori, e osservo da lontano ciò che fate, ciò per cui vi affannate (sia chiaro che lo rispetto, e continuerò a rispettare il vostro affannarvi). Io non ci credo più.
Precisato ciò, non posso credere che piazze piene e piazze vuote possano poi portare ai risultati che abbiamo visto. 
RG - Nel frattempo, ci ribelleremo anche per te Didì, ed un giorno ti prostrerai ai miei piedi e singhiozzando dirai: "Ti prego, ti prego... dimmi che il punto G esiste davvero... ho bisogno di qualcosa in cui credere!!!" ghghghghgh =)
Delirium - Ahahahah. XD 
R, quando dico certe cose, tieni sempre presente che, neanche ventenne, si può dire che vivessi all'interno della sede di Catania del vecchio PCI. Non mi va di passare per una giovinetta disinteressata.
http://deliriumdoll.blogspot.it/2011/08/danime-e-danimali.html

RG - Didì, lascia stare queste "sigle divisorie" di destra e sinistra, tu dovevi stare nei gruppi anarchici... e puoi ancora farlo.
=)
Delirium - Guarda, te lo stavo per scrivere prima: ora come ora, potrei essere interessata ad unirmi agli anarchici, gli altri non fanno al caso mio. =D
Ci pensavo seriamente l'altro giorno... Poi mi sono data una calmata.

RG - Appunto, ma lì è ovvio che non si sta con le mani in mano...

Delirium - E' proprio questo, che ho bisogno di gente che davvero non stia con le mani in mano. Rimpiango i partigiani. Anacronistica.

Finiamola qui, o rischio di pubblicare un altro post sul mio blog.

RG - Ahaahaha ok, niente orgasmo.

Delirium - Ma speriamo che ci sia anche quello, scusami. O_o

Comunque, visto come sono morti inutilmente [i partigiani], torniamo alla mia idea di base che la non-dittatura non esiste. La storia (non solo quella di 100 anni) insegna, ma noi non la conosciamo.

Loro mi affascinano: http://www.freegan.info.

RG - Didì... hai tutte le verità del mondo dalla tua parte, ma il futuro non ha verità e non ha bugie... e noi siamo qui per sognare, e se sognamo di ribaltare il mondo, lo faremo... e se non ci riusciremo domani, ci riusciremo dopodomani. Ti ci puoi fare anche un tatuaggio sul culo, perché ti garantisco che accadrà.
=)
Sì, anche a me.

Delirium - Gesù santissimo, i tatuaggi ti prego, no.

Cazzo quanto ottimismo, G... Ti senti bene?

RG - "Sono un ribelle mamma" diceva Freak buon'anima.


domenica 25 maggio 2014

Di sotto mareggiando verso l’alto ruggisco, ma il mio colore viene dal mio alto cielo


In questa vita, in cui sono il mio sonno,
non sono il mio padrone,
chi sono è chi ignoro di essere: vivo
immerso in questa nebbia che io sono-
tutte le vite che ebbi in altri tempi
in una sola vita.
Sono mare; di sotto mareggiando verso l’alto ruggisco,
ma il mio colore viene dal mio alto cielo
e mi incontro soltanto quando da me fuggo.

Chi da bambino mi guidava
se non la vera anima che in me si trovava?
Legata dalle braccia corporee,
non poteva più essere.
Ma, certo, un gesto, uno sguardo, un oblio anche,
agli occhi di chi bene osserva, svela
la Presenza Reale sotto la maschera
della mia anima presente senza volere.

Fernando Pessoa

©Fanny Latour Lambert

sabato 24 maggio 2014

Non si sa da dove provenga un gusto


"Tu amavi la bellezza, Yves. Non si sa da dove provenga un gusto, un istinto, nessuno te lo insegna, da dovunque veniamo, noi nasciamo con esso", dal film sulla vita di Yves Sant Lauren.

Osservo gli studenti delle accademie, di storia dell'arte, di architettura.
Sono sempre più convinta che non ci sia modo di affinare il proprio gusto, ci si nasce in un certo modo. Ringrazio il Mondo per avermi concesso questo dono.


© Helmut Newton

venerdì 23 maggio 2014

Europee


Grillo in Piazza San Giovanni, gremita di gente. Nel frattempo, a Piazza del Popolo, Renzi faceva l'eco.

RG - Piuttosto, oggi hai rischiato che venissi a romperti i coglioni, poi non sono più partito, buon per te.
Delirium - Io non sono andata in Piazza, sia per casini con gli esami universitari, sia perché questi raduni, a mio avviso, sono diventati pericolosi. Oramai, mi aspetto di tutto da questo governo.

RG - Non era questa una giornata da passamontagna... ma arriveranno.
Delirium - No, ma Renzi ha fatto menare dei manifestanti, senza una cazzo di ragione.

RG - Sì, ma al suo comizio... lì era era ovvio che a chiamarlo buffone in pochi in mezzo ai suoi e col suo servizio d'ordine, avrebbero menato.
Delirium - Ovvio? Abbiamo perso il senso della parola Ovvio.

RG - No, è ovvio che in quella manifestazione se vai a provocare, o ci vai armato o le prendi. Il mio consiglio è sempre di evere almeno le stesse armi del nemico.
Delirium - No, R, scusami eh, non è ovvio che se provochi come conseguenza ti menano. Non è ovvio manco per un cazzo. Soprattutto se sei un politico e sei un nostro dipendente. Oppure sei un despota. Credo che stiate perdendo un po' tutti il senso della realtà, ed il significato di cose, e di termini.

RG - Didì, forse non vuoi renderti conto che siamo ancora in dittatura, ne consegue, alla luce di questo, che ciò che ho detto è ovvio.
Questa è la realtà.

Delirium - "Ancora"? Arridaje... Come se ne fossimo mai usciti e come se, in un qualsiasi Stato, con un qualsiasi tipo di governo possa dirsi di non essere in dittatura. Non credo più alla non-dittatura, sono andata oltre.

RG - Appena sai dove sei andata a finire, fammi un fischio che vengo a recuperarti. =)
Delirium - No no, vi lascio tutti lì, io resto qui e vi osservo da lontano, come un Grande Fratello.

Suvvia ché hai capito cosa intendevo.

Non ti dispiace se posto questa nostra conversazione sul mio blog, vero?

RG - Certo che ho capito, ma la risposta rimane la stessa.
Per niente, fai quel che senti di fare.

Delirium - Non metto comunque mai i nomi degli altri, per rispetto.
;)

mercoledì 14 maggio 2014

Una donna forte


Una donna forte necessita di avere al proprio fianco un uomo altrettanto forte.
Una donna forte, al fianco del suo compagno, è doppiamente debole. Con lui deve potersi abbandonare alla delicatezza, alla fragilità, alla femminilità, deve poter mettere da parte l'armatura per aprirsi all'emozione.


martedì 13 maggio 2014

Zuzzurellona fa rima con...


Seduti al bar per uno spuntino veloce.
"Senti Delirium, qual è il tuo vero nome?"
"Il mio nome anagrafico è Marzia. E il tuo vero nome, qual è, Alessio?"
"Alessio... O_o"
"Alessio?! Che fantasia che hai avuto, allora."
Il seguito della conversazione è impossibile da trascrivere: lui, non avendo capito il mio sfottò scherzoso sul suo nome Facebook, aveva creduto che io fossi pazza al punto d'aver creduto che il suo nome e cognome fossero davvero il suo nick, e sono partiti discorsi paradossali e metafisici. Ovviamente, ho assecondato.
Beh, mi resta ancora del tempo per maturare, no? Sono una zuzzurellona, che fa rima con... O_o


Questo sì che è un buon risveglio. =)
Crystal Castles vs. Uffie

lunedì 12 maggio 2014

The second dream of the high tension line stepdown transformer - La Monte Young


Essere filosofi non significa soltanto avere pensieri acuti, o fondare una scuola, ma amare la saggezza tanto da vivere secondo i suoi dettami: cioè condurre una vita semplice, indipendente, magnanima e fiduciosa.

E.D. Thoreau, da "Walden"


Una mente superiore, non c'è che dire.

venerdì 2 maggio 2014

Io ti cielo


E' lecito inventare dei verbi nuovi?
Voglio regalartene uno: io ti cielo, così che le mie ali possano distendersi smisuratamente, per amarti senza confini.

da "Lettere appassionate",
Frida Kahlo

martedì 29 aprile 2014

Essere liberi è meglio che essere ricchi. _ Nevio


Il più delle volte, rido io stessa delle cose che scrivo. L'altro giorno, disgrazia, al cellulare di mia madre ha risposto mio padre. Sono stata costretta a parlargli, e mi è tornato alla mente il vecchio post che linko sotto che, nel rileggerlo, mi ha strappato più d'un sorriso.

Se c'è una cosa che mi riesce proprio bene è... godermi la vita. Ho una propensione tutta particolare, e questo è motivo di rodimento di culo per alcuni, tipo mio padre. E non si tratta di quanti soldi si abbiano o meno, o di che genere di lavoro si faccia, bensì, il godersi la vita, per me, consiste nell'ottimizzare al massimo il tempo libero, oltre il saper apprezzare e godere le cose che si hanno e le situazioni del quotidiano.
A diciotto anni, le mie principali attività erano leggere, leggere, leggere, guardare film, masturbarmi, masturbarmi, masturbarmi, seguire tutti gli spettacoli teatrali passanti per l'intera terra sicula, ascoltare ininterrottamente musica e cantare, scrivere versi, dipingere, fare modellismo, lavorare la cartapesta, fare la doccia per svegliarmi e finire per addormentarmici sotto, girovagare per la città a tutte le ore del giorno e della notte, declamare a memoria o lette in estemporanea poesie famose e brani tratti da romanzi, danzare al ritmo dei musicisti di strada, camminare scalza anche in giro per la città, organizzare reading sempre ovunque e comunque, andare a mostre di pittura e fotografia, organizzare cineforum per chiunque mi mettesse a disposizione uno spazio. Ed ecco, non sono cambiata molto. E' nella mia indole, uno ci nasce così.
Così come a diciotto anni, continuo a credere che l'unica cosa che conti davvero sia trovare le persone giuste con cui condividere le meraviglie della vita, e godersela. Tutto il resto va preso con gran serenità e filosofia. Anche ridere di me stessa e di ciò che scrivo è un modo di tener fede al mio credo.
Dunque, eleggo questo mio vecchio post a manifesto deliriumiano:

"A caccia di un'emozione unica ed irripetibile, come ogni emozione possibile."

http://deliriumdoll.blogspot.it/2011/09/this-is-our-decision-to-live-fast-and.html


Le Sinfonie del Mondo (rumori rumori rumori... rumori per me)


Non vivo nel mondo ma, in una stanza di nome Marzia.
Poiché a dare un nome al mio corpo ci pensarono a suo tempo i miei genitori, io decisi di dare un nome alla mia essenza, al tutto che sono, scegliendo il nome di Delirium. Delirium: ciò che è apparentemente lontano, si è riunito in me.
I rumori, come i sorrisi e le lacrime, parlano una lingua universale.
Li adoro, i rumori, sono la musica che accompagna ogni attimo delle mie giornate. Non servono iPod, smartphone, auricolari, loro sono lì, i rumori. Aguzzo l'orecchio, e li trovo, sono lì, sempre presenti. In città, o in campagna, forti e prepotenti, o sottili ed impercettibili. Vivo immersa in sinfonie che accompagnano tutti i singoli istanti, la colonna sonora dell'esistenza.
Quando ho voglia di musica, sintonizzo il mio orecchio su ciò che ho intorno, e cerco la mia musica nell'aria. Anche il silenzio fa rumore, lo sai? L'ho sentito. Il rumore del silenzio.
La musica è ovunque. E' dentro, prima che fuori.
Una canzone si ripete sempre uguale, da un CD, o da un mp3, mentre le sinfonie dei rumori sono illimitate e uniche, mai si ripeteranno uguali.
"Ha sempre bisogno di musica colui che non è all'altezza di comprendere il silenzio", scrissi sul mio Doppio, il 31 Maggio 2013.
Come potrei spiegarti questo, potresti capirlo?

Animali di città, 2006-2007, Siracusa


martedì 8 aprile 2014

C'è una vita da vivere


"C’è una vita da vivere, ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere. La Natura insomma ci chiama, egregio Editore; e noi seguiamo il suo appello.", Cesare Pavese.


venerdì 4 aprile 2014

Sono Jasad B, e ti dico svegliati svegliati alla vita


Balla, balla e balla,
balla u tavulinu, tinemuni pi’ manu
Balla, balla e balla,
e balla u tavulinu, le mani vicinu
Cu si? cu si? ci si? …e aunni si?
Ciao, sono Jasad B, e ti dico svegliati
svegliati alla vita.
Ma senti il profumo dei fiori, gli usignoli cantare?
il colore del mare, svegliati non dormire,
la vita è sentire, toccare, amore, amare…
Balla, balla e balla che la vita è bella!

Isola

giovedì 3 aprile 2014

Tutto quello che volevo


Tutto quello che volevo
era di andare da qualche parte.
Tutto quello che volevo era qualcosa di
nuovo, non qualcosa di speciale.

Mark Twain

"Il sogno", Pablo Picasso

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In autobus, chiacchiero con un tipo che ha un bambino di due anni nel passeggino, iniziamo a parlare proprio perché mi metto a giocare col piccolo. Scendiamo alla stessa fermata e il tipo insiste a lungo perché gli lasci un mio qualsiasi contatto. Gli do la mia mail-spazzatura, cioè l'indirizzo che uso per tutte le persone fastidiose.

Ci sono uomini che pensano ancora di poterti attrarre con mail di questo tipo:

mail n.1:
Hola, ciao ******, ecco la mia mail! Un beso e buona..vita comunicante!
Ogni tanto, sull'autobus ci s'imbatte in persone che non disdegnano dialoghi che vanno oltre il "non esiston più le mezze stagioni"..

dato che non rispondevo, mail n.2:
Buenos dìas, ******, come stai?
Anche tu, a quanto pare, sei una presenza eterea, compendiosa e sinottica, come me, qui nell'etere... [usare vocaboli complicati a cazzo per fare colpo]

gli rispondo, con delle scuse banali per scrollarmelo di dosso, dicendo che uso poco internet e guardo poco la mail, e lui, mail n.3:
Sottoscrivo e concordo a pieno quanto, da te, scritto, agraciada ******! La vita scorre e irrora linfa vitale nella sfera del Reale, non di certo su un asettico e impersonale strumento tecnologico. Parli con uno che tiene, scientemente, spento il cellulare per gran parte della giornata..non sono una vittima abulica del Web..a proposito di questo [cogliere la palla al balzo], sempre che ti vada, compatibilmente con il tempo che abbiamo, potremmo farci due chiacchiere, di fronte ad un fumante caffè o di una traboccante birra..fammi sapere se ti va..ti auguro una buona serata.. [
usare vocaboli complicati a casaccio + dare sempre ragione per fare colpo]

la mia risposta?
Non esco con un uomo impegnato, neanche per due chiacchiere. Sono giovane, e merito il massimo. Merito anche più del massimo.

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mercoledì 2 aprile 2014

Non i beoni...


Conoscono poco le donne gli uomini che ne han godute molte.
Non sono i beoni i migliori giudici del vino.

Ugo Bernasconi



L'equilibrio


Camminare è il passo che va avanti e il piede che, fermo, resta indietro a sostenere quello che procede. L'equilibrio è cosa rara, un miscuglio di passato e futuro.

Immortale è chi


Immortale è chi accetta l'istante. Chi non conosce più un domani.
 
"Dialoghi con Leucò", Cesare Pavese.

© Conrad Roset

mercoledì 26 marzo 2014

Emit Flesti


Il tempo è fugace. Per gli ambigui, il tempo è ambiguo. Per l'eroe il tempo è eroico. Per la puttana il tempo è solo un altro giochetto. Se sei gentile, il tuo tempo è gentile. Se vai di fretta, il tempo vola via. Il tempo è un servo, se tu sei il suo padrone. Il tempo è il tuo dio, se tu sei il suo cane. Noi siamo i creatori del tempo, le vittime del tempo e gli assassini del tempo. Il tempo è senza tempo: sei tu l'orologio, Cassiel.


venerdì 21 marzo 2014

Oh me, oh vita!


In onore della giornata mondiale della poesia, ne ho scelto e ne pubblico una di Whitman.


Oh me, oh vita!

Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei d’infedeli,
città gremite di stolti,
che vi è di nuovo in tutto questo,
oh me, oh vita!

Risposta:

Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.


_ Walt Whitman _

venerdì 14 marzo 2014

“DotsToLines“, i tattoo geometrici di Chaim Machlev


Tattoo del XXI secolo, non potevo non dedicare un post!
Come sempre vi invito a cliccare sulle immagini per vederle
nella loro dimensione originale.

giovedì 13 marzo 2014

Il giovane Holden


Non faccio che dire "piacere d'averla conosciuta" a gente che non ho affatto piacere d'aver conosciuto. Ma se volete sopravvivere, bisogna che diciate certe cose.

J. D. Salinger

mercoledì 12 marzo 2014

Lisbon story


Le immagini non sono più quelle di un tempo. Impossibile fidarsi di loro, lo sappiamo tutti, lo sai anche tu. Mentre noi crescevamo le immagini erano narratrici di storie e rivelatrici di cose. Ora sono tutte in vendita, con le loro storie e le loro prose. Sono cambiate sotto i nostri occhi, non sanno più come dimostrare nulla, hanno dimenticato tutto, le immagini vengono svendute al di là del mondo Winter e con grossi sconti!

Quando il nome è identità


Finisco per arrovellarmi per ore su una stessa incertezza, da mesi. In realtà, ha tratti più simili ad un piacevole disquisire di concetti astratti che non di una questione seria e/o necessaria. Io adoro spippettarmi su discorsi lunghi e inconcludenti, è uno dei miei passatempi preferiti, soprattutto quando l'interlocutore mi tiene testa, e sono bravissima ad intrecciarmici e districarmene a mio sfizio.
La questione è, pensando alla mia vita all'estero, se tenere il mio vero nome, o cambiarlo con un nome straniero.
E' ovvio che io sono già proiettata verso il cambiare sia il nome che il cognome, scegliendone di tipici del luogo in cui andrò, l'idea mi esalta.
Ho cercato e letto molti nomi e cognomi esteri. Molti mi piacevano, nessuno mi convinceva.
Forse per la prima volta e seriamente, ho iniziato a chiedermi chi io sia.
L'Appartenenza è una cosa su cui m'interrogo di continuo; l'Identità è un'altra cosa, nuova e, sembra sconcertante doverlo ammettere, da me inesplorata.
Presentarmi fuori col mio nome avrebbe due effetti: etichettarmi, in bene o in male che sia, e darmi un'origine. Le persone, già dal mio nome, saprebbero delle cose di me e della mia storia. Le informazioni che perverrebbero loro dal mio nome e cognome, avrebbero connotazioni ambivalenti, positive e negative. Si mischierebbero a preconcetti e luoghi comuni, ma non so se ciò mi dispiacerebbe.
Chi sono io? Il mio nome direbbe: italiana. Sarei già Qualcosa, di vago, ma avrei un principio.
In realtà, ognuno di noi ha un principio, tutti noi arriviamo da un luogo, da un tempo, e da un intervallo di tempo trascorso.
Negare di avere già un percorso alle spalle, penso, per quanto mi riguarda, che non mi sarebbe di aiuto. Io vado lì proprio perché il mio Percorso mi ha condotta a fare questo passo.
Quando tra i diciotto anni abbandonai il mio vero nome, riservandolo per le formalità, ero una persona del tutto diversa da quella di oggi. All'oggi, sento di avere una storia da raccontare, o comunque dalla quale parto e proseguo, proiettandomi nel domani. Al momento attuale, non sono più Nulla come ero appena maggiorenne, ma sono una parte del Tutto.
Cambiare nome adesso, cancellerebbe una parte di me a cui tengo.
Non sono mai stata siciliana, e non riesco a sentirmi siciliana, e dal mio nome non si evince che io venga dalla Sicilia, è solo successo che io sia cresciuta lì. Detto ciò, mi trovo costretta a precisare che, essendoci cresciuta a contatto, comprendo i siciliani come mai comprenderò nessun altro popolo al mondo, i loro modi di fare, di dire, di pensare mi sono familiari.
Cambiare nome significherebbe mettere sulla mia persona delle caratteristiche, una Storia e un folklore che non mi appartengono, falserei il mio Essere, e tale atteggiamento non mi appartiene a livello comportamentale.
Quanto noi siamo il nostro passato?