venerdì 5 agosto 2011

Trasferimento a Roma #1


Luglio 2007 (ultimi preparativi per il mio trasferimento a Roma)


- "Te lo cucio io il bottone?",
- "No, mamma.. me lo cucio da sola...",
- "Ma se non sei capace?!",
- "Mamma, progetto architetture, analizzo interi territori urbani per riprogettarli, restauro casali antichi.. Vuoi che non riesca a cucire un bottone?!?".
Venti minuti dopo: "Mamma me lo attacchi 'sto coso?".

Ho trovato nel mio cassetto, un foglio piegato in quattro: il testamento di mia madre, scritto dopo l'ultimo litigio con quello schifoso di mio padre, dove ha scritto di lasciare ogni suo bene a me, l'unica cosa che abbia amato più della sua stessa vita.
Ed io, che faccio? Progetto di abbandonarla.
Aveva vissuto male il mio trasferimento a Siracusa, quando rientravo a Catania ogni tre mesi, "a soli diciannove anni, che premura hai avuto...".
Quando le dico di venire via con me, di trasferirsi col lavoro, "gli uffici finanziari esistono anche nelle altre città", reagisce come se stessi bestemmiando, "ti lascio portare anche il gatto, se vuoi!".
Lei stessa ripete che "i figli, prima o poi, se ne vanno", rimproverando a me di essermene andata troppo presto. Non sa che se avessi avuto le palle di farlo a quindici anni.....
Non vorrei lasciarla sola con mio padre ma, lei non lo lascerà mai, ed io non posso continuare a star qui per lei.
Pensare di ricominciare da zero, in un'altra città, ora mi spaventa. A diciannove anni avevo una dose d'incoscienza tale da aver cercato casa, averla trovata, aver raccolto l'indispensabile ed essere andata via, tutto nell'arco di venti giorni.
La dose d'incoscienza è andata perduta oramai.
Dopo sei anni di vicoli e ronchi, dovrò abituarmi alla parola "viale". Mi chiedo se sopravvivrò in una Città: per me che sono di Catania, sarà come arrivare dalla provincia.
Trovare una camera è davvero arduo, ed eviterei con piacere di convivere con delle femmine, siamo troppo isteriche per andare d'accordo. Ancora di più, temo impasticcati e cannati, di quei tipi rincoglioniti tutto il giorno, come appena usciti da una tavola di Pazienza, "hai fumo? ..hai fumo?? ..hai fumo??? ..ci facciamo 'na canna? ...passa.... passa passa.. passa..".
Chissà che non trovi un lavoretto part time, per le ore in cui non sarò all'università.
Andrea Gore Trip, saputa la notizia, ha iniziato a stilare un dettagliato elenco di cose da fare a Bologna durante i weekend. Mi ha parlato così tante volte del suo studio di pittura e fotografia che mi sembra conoscerlo di già. Mi ha preoccupato sentirgli nominare i Razorblades Sky e i Nails Underground, "quando Mario torna dalla Francia.. se siamo di nuovo tutti insieme..", non possiamo continuare a fare cover come quand'eravamo ragazzini, ma Andrea e Daniel sono dei nostalgici inguaribili, proprio come me. Non voglio comunque far rinascere vecchi miti, o rimettere insieme i pezzi di tempi ormai andati, il passato è e resta passato.
Penso alle cose che lascerò qui: le mie tartarugone, le mie piante grasse, il mio allevamento di chiocciole, i terrazzi di casa a Catania con le mattonelle in cotto, ché quando ti ci sdrai nudo la notte, per guardare le stelle, senti il calore che sprigionano dopo una giornata di sole. Lascerò qui i super coni gelato al cioccolato e strega di Raffaella. Penso che lascerò qui Gaetano e la sua aria sognante, la sua bocca famelica di cui ho potuto godere una sola notte, che non gli passerò più le dita tra i capelli biondi e lunghi dicendogli quanto è bello, per vederlo arrossire e aggiungere "e quando arrossisci sei ancora più bello", andando via veloce, sorridendogli con dolcezza.
Lascerò qui Attilio e le spogliarelliste del F.B., e Paolino che da dietro il bancone del locale, accompagnato da disordinati rintocchi di campana, mi dice "devi tesserare anche le tette per poter entrare!", "Paolo, ho due tessere, una per me e una per le tette..", "Per te ce ne vogliono 3!!", e lascerò qui i motociclisti, lascerò qui Enrico "Paolo, fammi il solito... acqua e ghiaccio!" per il quale avrei perduto la testa se solo avessi avuto anch'io sedicianni, i bagni del F.B. (come farò senza quei bagni?!)..
Lascerò qui il profumo di mare che invade la cucina quando la mattina alle 7, non appena alzata, apro il balcone di Siracusa.
Lascerò qui Denim, portando con me il peso d'un amore solitario.
Ma soprattutto, lascio qui mia madre e non trovo neanche un modo per chiederle scusa.

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