lunedì 19 agosto 2013

Hashtag masticazzi


"Non resisto più di sei mesi con lo stesso lavoro. Il mio vero lavoro è trovare lavori che mi lascino libertà, autonomia e indipendenza. La mia vita vale più di 1500 euro al mese.", è ciò che si legge sul mio profilo Facebook.
Parliamo di crisi e lavoro. Ovviamente, ne parliamo con la pochezza ed il qualunquismo tipici di Delirium.
Sono passata troppo spesso per la pecora nera della situazione, per quella che studia architettura ma mai si aprirebbe uno studio di architettura, né mai lavorerebbe in uno studio di architetti, per quella che un lavoro fisso non se l'è mai cercato perché "ora ho questo e poi me ne troverò uno fisso", rimandando di volta in volta.
L'idea di un lavoro fisso, svolto sempre insieme alle stesse persone, sempre nello stesso luogo, sempre alla solita ora, per tutta la vita, mi ha sempre atterrito. Pensare di avere uno studio privato tutto mio, poi, sobbarcandomi da sola un carico disumano di doveri, impegni, cappi al collo, non mi ha mai neanche sfiorato minimamente.
Perché studiare architettura, allora? Perché speravo che mi portasse a conoscere un sacco di gente interessante e sempre nuova, e a viaggiare in lungo e in largo. E poi, a me Piaceva di frequentare architettura, deve esserci anche una motivazione logica dietro la scelta della facoltà da frequentare? Mi piaceva, nel senso che avevo "il piacere di", e tanto mi basta, o dovrebbe bastare.
Fino ad ora, con la disapprovazione di alcuni ed il malcontento di altri, ho fatto ciò che "mi capitava", sì, perché a me piace così, senza programmare ogni istante sino alla fine dei miei giorni.
Io sono già una di quelle tipe che vivono troppo nel passato, pur cercando di scrollarselo di dosso il più possibile; ci mancherebbe solo che fossi anche una di quelle persone che vivono proiettate nel futuro, non accorgendosi mai del presente, o cercando di manipolarlo solo in funzione dello splendido futuro a cui porterà il vivere un presente di merda. Sacrifici.
Sacrificio. E' una parola quotidiana quando frequenti una facoltà che ha il pretesto di sfornare futuri liberi professionisti.
Ma attualmente, 2010/2013, chi si è sacrificato, chiudendo un occhio, sottomettendosi a questo e quello (leggasi, Capo di lavoro e/o Situazione), per costruire quel tanto anelato futuro rosa, fatto di un salario fisso, ferie retribuite, malattie certificate, contributi, tredicesima, pensione, sicurezza sociale, la sta prendendo in culo quanto me.
"
Chi pensa che, solo perché studio architettura, debba fare l'architetto, ha veramente poca fantasia.", 25 Luglio 2013.
E allora, meglio io che fino ad ora ho fatto quel che mi pareva. Non mi sento di aver vinto in confronto ad altri ma, almeno, mi sento meno idiota di chi sognava ad occhi aperti da sempre, per ritrovarsi comunque in mano con un pugno di mosche.

Un paio di anni fa, parlando dell'arrivismo del nostro Maestro di yoga e prano,
Stefano ne prese le difese, dicendomi: "Tu sei proprietaria di una scuola di naturopatia tutta tua? No!", e I'unica risposta possibile era: "Io ho la libertà, che è una scelta molto più scomoda...".



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